Storica decisione dell'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) che ha deciso di aprire i domini di 1° livello anche ai nomi in alfabeto arabo e cinese.
Si tratta di uno dei più significativi cambiamenti nella storia di internet, forse anche più del WEB 2.0.
Dal 12 gennaio la Icann accetterà richieste di nomi di dominio di primo livello (TLD, top level domain).
Vedremo fiorire un numero, potenzialmente infinito, di suffissi Web di ogni tipo. Le uniche limitazioni saranno dettate dall'essere disposti a pagare 145.000 Euro e superare una rete di controlli pensati da Icann per evitare frodi o simili.
Attualmente per i domini si può scegliere solo tra 16 estensioni (escluse le sigle nazionali come .it) e l'unico modo di digitare un URL è quello di usare i caratteri latini.
Dal 12 gennaio e sino al 12 aprire, sarà possibile a stati, aziende e comunità richiedere e gestire un'estensione di dominio a scelta. Altra particolarità è che per queste estensioni non è prevista alcuna limitazione di alfabeto, quindi potrebbero essere rilasciati anche domini in alfabeto cinese, arabo, cirillico ed altro.
Sarà poi Icann, in collaborazione con l'Interpol, verificare l'attendibilità dei richiedenti ed eventuali richieste indebite.
Non mancano le critiche e le obbiezioni. In testa alla battaglia contro la liberazione dei nomi domini il congresso USA con il senatore democratico Jay Rockefeller che ha chiesto a Icann di limitare drasticamente il numero dei nuovi domini, mentre il presidente della Federal Trade Commission, Joe Leibowitz, è arrivato a definire il provvedimento come un potenziale disastro e una porta d'accesso alle frodi online.
Fonte: Icann lancia la nuova internet - Domini aperti e multi-codice