Alcuni commenti offensivi su un blog sono costati alla giovane admin una condanna per diffamazione.
Sul blog, che si occupa di editoria e critica letteraria, sono comparsi dei commenti poco lusinghieri nei confronti di una casa editrice, che, vedendo la grande mole di commenti a sfondo diffamatorio, ha sporto querela presso la Procura di Varese.
Tutto bene, se non fosse che il GUP ha ritenuto la blogger «responsabile di tutti i contenuti presenti sul portale da lei amministrato».
La vicenda porta nuovamente a parlare dell'applicazione della legge sulla stampa anche per i blog.
Una questione che pareva ormai chiusa dopo che la Cassazione aveva assolto il blogger Carlo Ruta, accusato di stampa clandestina.
In quell'occasione la Suprema Corte aveva marcato una linea di separazione tra stampa e blog perchè quest'ultimo non richiede alcuna iscrizione o registrazione presso i tribunali, come invece accade per le testate giornalistiche.
Nel caso della giovane blogger, il giudice ha invece assimilato il blog ad una comune testata giornalistica e, non potendo risalire agli autori reali dei commenti diffamatori, tutta la colpa è ricaduta sull'admin, che in primo grado è stata condannata a pagare 1.000€ di multa e 5.000€ di risarcimento danni.
Una sentenza "pericolosa" che rischia di mettere in difficoltà molti blogger che potrebbero trovarsi a dover rispondere di commenti postati da terzi.
Si tratta di costringere i blogger o gli amministratori di forum e portali ad effettuare una vera e propria opera di censura dei commenti più spinti. Seppur non sia assolutamente favorevole ai commenti maleducati e men che meno a quelli diffamatori, non sono comunque propenso alla censura sui blog. Non credo che i blog possano essere assimilati alla stampa: troppe le differenze in ballo.
Se proprio si vuol far rientrare i blog nella categoria “stampa” (con tutte le cautele del caso), che lo faccia il Legislatore, ma in quel caso che anche i blog possano partecipare alla spartizione dei soldi destinati alla sovvenzione delle testate giornalistiche. Credo, tuttavia, che di fronte ad un'eventualità simile, saranno gli stessi editori dei giornali a battersi perchè i blog non vengano catalogati come stampa.
Fonte: techeconomy.it